mercoledì 27 agosto 2008

Le Interviste de "Il Mondo di Sky Tg24": Roberto Tallei

E' con Roberto Tallei la prima intervista dopo le ferie del nostro blog, Il Mondo Di Sky Tg24. Al contrario di quello che pensa Roberto, ho ricevuto più di qualche richiesta di una sua apparizione qui. Dunque eccolo in pasto a voi tutti!
Raccontaci qualcosa di te. Chi è Roberto Tallei?

Ho 31 anni, dopo la laurea in Economia e Commercio ho frequentato l’Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino. Giornalista professionista, lavoro a Sky Tg24 dal 2005 dopo molti anni nelle radio e tv locali e dopo una collaborazione con Il Sole 24 Ore. Attualmente sono il responsabile della sede di Ancona, che si occupa di tutta l'area del centro-adriatico.

Come hai intrapreso la strada del giornalismo e come è avvenuto l’approdo a Sky?

Credo sia tutta “colpa” di una radio che i miei genitori mi regalarono quando ero poco più che bambino. Passavo ore e ore, intere serate, ad ascoltarla. Ne ero affascinato. Più grandicello, a 15 anni, ho suonato alla porta di una radio locale della mia città. “Voglio diventare uno speaker”, dissi alla responsabile. Lei mi guardò come si guarda un matto. Ma mi diede la possibilità, nei pomeriggi dopo la scuola, di andare a curiosare e a imparare il mestiere. Dopo quattro mesi ero in diretta. E continuai per otto anni, quasi quotidianamente. Un'esperienza meravigliosa. Pian piano passai dall'intrattenimento puro ai giornali radio. Poi dalla radio alle tv locali. Sempre più per gioco che per lavoro. Quindi, una volta laureato, cominciai a mandare curricula a diverse aziende. Vivere di giornalismo, infatti, mi sembrava un'utopia. Dove potevo andare, io che venivo dalla provincia e non avevo santi in paradiso? Mi sembrava più sensato tentare strade più “normali”. Ma quando mi presentavo ai colloqui, puntualmente mi si chiudeva lo stomaco e scappavo via. Non ero fatto per la vita da ufficio. E allora mi dissi che forse era il caso di tentare davvero di fare quello che mi piaceva.

A Sky sono arrivato “dalla porta di servizio”, con uno stage di due mesi. Sky Tg24 allora aveva solo un anno di vita ed era la grande novità nel panorama dell'informazione italiana. C'era davvero l'opportunità di mettersi in gioco, dimostrare la propria buona volontà, imparare come si lavora in una macchina infernale come un tg all news 24 ore su 24. Lo stage andò bene e fui richiamato per un contratto al coordinamento, che a Sky si chiama Pod. È l'anima del telegiornale, il gruppo che confeziona ogni edizione, prepara le scalette, i titoli, i testi dei conduttori, cura la messa in onda, modifica e se necessario stravolge le scalette con le notizie dell'ultim'ora. Un lavoro fondamentale di cui spesso si parla poco. Un'esperienza molto formativa, ma dopo quasi due anni sentivo la mancanza della vita “di strada”, della possibilità di vedere in prima persona i fatti da raccontare. Così colsi l'opportunità dell'apertura di un nuovo ufficio di corrispondenza per l'area del centro-adriatico per propormi. In quella zona ero nato e cresciuto e mi sarebbe piaciuto andare di nuovo a caccia di storie. Quando il direttore Carelli e il vicedirettore Santovincenzo mi scelsero e mi affidarono l'incarico fui felicissimo.



Parlaci un po’ del mondo di Sky Tg24. Quali sono i pregi e i difetti di una redazione così imponente?
Credo che il grosso merito di Sky Tg24, oltre a quello di puntare su un'informazione imparziale, sia stato quello di aver scommesso sui giovani. In Italia ci si riempie la bocca di opportunità per trentenni nel mondo del lavoro, ma poi il quadro che ne risulta è spesso desolante. A Sky, invece, se sei bravo e se hai voglia di rimboccarti le maniche le possibilità di crescita professionale non mancano. Credo sia una scelta lungimirante. Anche perché i giovani, in cambio, portano energia, entusiasmo, freschezza e anche le forze per reggere una così imponente mole di lavoro. L'ambiente è informale e anche piuttosto simpatico. Non mancano i momenti di tensione, specie durante le emergenze, ma ormai la “macchina” è collaudata e si riesce a far fronte bene a tutti gli imprevisti. Naturalmente un po' di competizione c'è, è fisiologico e stimolante, ma non viene mai a mancare il rispetto per l'altro. Credo tutto sommato che sia ancora un'isola felice.


Sei spesso sul campo..una volta qui e una volta li, quanto è stressante e quanto invece appagante?

Poter essere sul campo e vivere in prima persona gli eventi da raccontare lo considero un grosso privilegio, dunque non mi lamento. Certo, un po' ti sconvolge la vita privata, spesso sei fuori, a volte devi partire all'improvviso, macinare chilometri, lavorare tante ore di seguito. Però quando segui una storia che ti prende, che ti interessa, che ti emoziona, tutto il resto passa in secondo piano. Ogni uscita è un'esperienza e torni a casa in qualche modo sempre arricchito. Almeno per adesso. Chissà, forse tra qualche anno la fatica e gli acciacchi prenderanno il sopravvento! Ma poi, se avessi voluto una vita più tranquilla non avrei dovuto scegliere questo mestiere, no?



In questi anni di lavoro per Sky, quale dei tuoi servizi ricordi con maggiore affetto e perché?

Quando ho intervistato un giovane di 24 anni che dopo un incidente stradale è rimasto completamente paralizzato e ora può comunicare solo con gli occhi. Erano i giorni in cui si discuteva della volontà di Piergiorgio Welby di lasciarsi morire e anche questo ragazzo voleva dire la sua opinione e spiegare come si vive davvero in certe condizioni, sottolineare come nessuno possa imporre al prossimo di continuare a vivere. Io facevo le domande e lui mi rispondeva con gli occhi: sbarrati per dire “no”, sbatteva le palpebre per dire “sì” o indicava con lo sguardo le lettere dell'alfabeto su una tavoletta per dire una parola. Dentro quel corpo immobile c'era una persona viva, combattiva. Fu molto coinvolgente.

Hai seguito il caso del governatore della regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco arrestato per vicende di tangenti qualche mese fa. Come viveva la gente del posto questa vicenda?

Premesso che spetterà ai giudici stabilire se Del Turco sia colpevole o meno, mi ha stupito molto vedere come la gente del posto abbia vissuto questa vicenda che ha travolto l'Abruzzo quasi con rassegnazione. Come se nessuno si sia stupito più di tanto. Come se fosse quasi inevitabile che un politico, prima o poi, possa inciampare in una situazione del genere, che non esista una politica “pulita”. Un segno forse della distanza sempre più incolmabile tra cittadini e uomini politici. Tutto questo non vale però per Collelongo, il piccolo paese di montagna dove vive Del Turco. Lì tutti sono convinti della sua innocenza.

Elezioni americane: manca poco. Obama è ancora favorito ma Mcain si avvicina. Cosa pensi di questa sfida e cosa ti aspetti da questi possibili presidenti? In fin dei conti siamo un po’ tutti americani o meglio sotto l’influenza americana..

Forse non siamo più tutti un po' americani. Anzi, secondo me mai come in questi ultimi anni l'America si è ritrovata isolata. Personalmente, tra tutti, avrei visto bene Hillary Clinton come presidente. Non è un mostro di simpatia e di carisma, ma è una donna estremamente intelligente e preparata. Obama è un ottimo messaggio di speranza, di riscatto, di cambiamento. Speriamo possa essere altrettanto buono nel concreto, nel risollevare l'economia, nella politica estera. L'America e il mondo intero hanno bisogno di un buon presidente. Temo però che nei suoi confronti la stampa, specie quella americana, si sia fatta prendere un po' troppo dall'entusiasmo. E dunque non mi stupirebbe se alla fine vincesse McCain. Tra tutti è forse quello che rappresenta meglio il cittadino della provincia, l'americano medio e i suoi valori. Sarà certamente una competizione interessante.




Sei legato alla tua terra, le Marche?

Sì, certo, ma senza fanatismi. C'è la mia famiglia, ci sono i miei amici. E la considero una delle regioni più belle e vivibili d'Italia. Ha il mare, la montagna, le colline. È una zona operosa, ricca, dove i servizi funzionano, la criminalità è bassissima e la qualità della vita ottima. E si mangia benissimo. D'altro canto, però, la gente è un po' troppo diffidente e chiusa. Diciamo che è il posto ideale dove tornare ogni volta che si è stati un po' in giro.

I tuoi obiettivi professionali a medio termine?

È una domanda difficilissima! Perché per la prima volta mi trovo a fare un lavoro davvero soddisfacente. Quindi per il momento il mio obiettivo è svolgerlo al meglio e imparare il più possibile, stando “sul campo”. E da imparare c'è molto, ogni giorno. Se e quando mi accorgerò che questa esperienza non avrà più nulla da darmi vedrò quali alternative ci sono. O dove mi porterà la vita, perché a volte, alla fine, è lei che decide. A priori comunque non escludo nulla. Mi piacerebbero gli approfondimenti, le corrispondenze dall'estero, e poi anche la radio, la carta stampata. Sono curioso anch'io di vedere che fine farò. Magari tra vent'anni non avrò cambiato nulla e sarò ancora qui. O magari invece non farò più neppure il giornalista.

Fatti conoscere meglio dai nostri lettori: Cosa fa Tallei nei momenti liberi?

D'estate, appena finito di lavorare vado in spiaggia a leggermi un libro fino al tramonto. Nel resto dell'anno... dormo! Perché sono un gran pigro. E poi leggo, ascolto musica e vado al cinema, al teatro, ai concerti. Mi comincia a stuzzicare l'hobby della fotografia, ma mi reputo ancora poco più che un principiante. Mi piace molto cucinare, magari per gli amici, con i quali passo molti momenti liberi. E ogni volta che posso viaggio.

La tua vacanza ideale? Quella proprio che ti porta lontano da ogni pensiero..

Più che il posto è importante essere in buona compagnia e con il telefonino spento. Si può stare benissimo su una spiaggetta del Conero, dalle mie parti, come in un caffè di New York. In generale mi piace la vacanza “alla scoperta”: di luoghi, di culture, di persone. Quando sono in viaggio cerco di evitare i percorsi troppo turistici per immergermi nella vita quotidiana e nelle abitudini della gente del posto, frequentare i loro locali, sperimentare la loro cucina.

Cosa consigli a chi vuole prendere la tua stessa strada nel mondo del giornalismo?

Difficile dare consigli, ognuno è una storia a sé. Nel mio piccolo dico comunque di non credere a tutti quei “gufi” secondo cui senza raccomandazioni non si può andare avanti. Bisogna però studiare e leggere molto, farsi una solida “cultura generale”. In questo mestiere davvero non sai di cosa dovrai parlare il giorno dopo. E poi cominciare il prima possibile a fare esperienze sul campo. Come attitudine direi che bisogna avere spirito critico ed essere curiosi verso il mondo, buoni osservatori e buoni ascoltatori. Nella vita di tutti i giorni siamo circondati da “notizie”, da “storie” che meritano di essere raccontate. Basta prestare un po' d'attenzione. E infine consiglio di non prendersi mai troppo sul serio. Questo è un bel mestiere, certo, ma alla fine è pur sempre solo un lavoro. E poi, come si dice, tutti siamo utili, nessuno è indispensabile. Nessuno è portatore del “verbo”, ma da ognuno si può imparare qualcosa.

Infine, un parere su questo blog?

Sono rimasto molto sorpreso dal vedere con quanta attenzione ci seguite. Davvero non me lo aspettavo. Fa naturalmente piacere, ma soprattutto è uno stimolo a lavorare al meglio. Speriamo di essere sempre all'altezza delle vostre aspettative.


mercoledì 13 agosto 2008

Marco e Gabriele, i nostri azzurri alle Olimpiadi 2008

Ecco Marco Piccaluga e Gabriele Barbati..gli eroi di Sky Tg24 a Pechino. Bravi anzi bravissimi. Il primo con alle spalle l'edizione 2004 greca dei Giochi è oramai una colonna "Olimpica", mentre il secondo ci sta facendo conoscere da mesi i segreti della Cina!

Bravi Ragazzi. Continuate così!

martedì 5 agosto 2008

Nuovo dominio

da oggi il nuovo dominio è:
http://www.skytg24fans.com/
Il precedente continuerà a funzionare ma...stiamo diventando sempre più seri a differenza di chi ci vuole male!

Ora Vacations

Ciaooooo

venerdì 1 agosto 2008

Un pò di vacanza..






Salve a tutti..il blog si ferma per qualche settimana..forse ancora un'intervista entro il 5 agosto ma poi ci si rivede a settembre!



Vorrei ringraziare i tanti visitatori che giornalmente passando sul blog e lasciano commenti di apprezzamento, di affetto e a volte anche di critica(ma sempre costruttiva) ai bravi giornalisti che ho intervistato fino ad ora. Non posso nascondere che spesso ci sono messaggi pieni di offese e cattiverie ma esiste il filtraggio fortunatamente, dunque non perdete tempo a scrivere invettive...fate miglior uso di minuti preziosi:)



Personalmente voglio dire che sono grato alle tante email di stima che mi sono arrivate. A coloro invece che mi hanno insultato rispondo solo : "I guess your mamma never told you that what goes around comes around".






Ringrazio tutti i giornalisti che mi hanno concesso un pò del loro tempo e coloro che presto me lo concederanno!




Infine...Buone Ferie !!!!!!!!!!!