lunedì 3 novembre 2008

Le interviste de "Il Mondo di Sky Tg24": Stefania Pinna

Una donna che in pochi mesi ha dimostrato al pubblico di Sky Tg24 tutta la sua bravura. E' Stefania Pinna, 28enne sarda. La vediamo spesso in conduzione mattutina. Conosciamola meglio in questa intervista.
Innanzitutto raccontaci qualcosa di te e dei tuoi primi passi nel mondo del giornalismo
E’ iniziato tutto un giorno di febbraio del 2001. Frequentavo la facoltà di Scienze della Comunicazione di Perugia, una scelta che si era rivelata ben presto sbagliata..non ero soddisfatta, insomma. La passione per il giornalismo me la portavo dietro dai primi anni del liceo e così decisi di presentarmi (non senza un’ampia dose di tachicardia) alla redazione umbra del Messaggero. Da lì è partito tutto.

Come sei arrivata a Sky ?

Quasi per caso. Dopo la laurea avevo iniziato un dottorato di ricerca in Diritto dell’Informazione che mi aveva un po’ allontanato dalla redazione per questioni di tempo e impegni accademici. Ho mollato tutto per frequentare la scuola di giornalismo. Arriva il momento del primo stage (2006); faccio di tutto per andare a La7, ma lì non prendono stagisti, o comunque non prendono me (per fortuna, dico, col senno di poi!!). Il mio direttore mi propone Sky tg24. Tre mesi nella redazione romana, poi il rientro in Sardegna. Nell’autunno divento corrispondente dall’isola per Sky tg24 (nel frattempo frequentavo il secondo anno della scuola), poi torno a Roma per il secondo stage, ma dopo un mese il direttore mi propone il primo contratto. E così..eccomi qui!

Parlaci della conduzione: è difficile stare in diretta tutte quelle ore?

E’ impegnativo. Per tutti. Ultim’ore sempre dietro l’angolo, aggiornamenti, problemi tecnici, collegamenti che saltano, imprevisti. Ma è anche il bello di lavorare in un tg come il nostro.
Per chi fa l’alba come me, con arrivo in redazione alle 4-4.30 del mattino, poi, è molto difficile restare sempre concentrati. E’ vero che dopo un po’ ci si abitua, ma certo non è una passeggiata. Molto dipende anche dal tipo di giornata. Ce ne sono alcune in cui le notizie che arrivano costantemente e le emergenze ti danno una bella scossa di adrenalina. Altre in cui la stanchezza si fa sentire di più, ma a quel punto gioca un ruolo importante il collega di conduzione…ci si aiuta l’un l’altro, insomma.

Siamo ad un soffio dalle elezioni Usa. Sky cura questo evento in maniera particolare. Secondo te chi vincerà?

Obama, I hope!

Quali sono secondo te. le caratteristiche di un buon giornalista?

Innanzitutto credo debba avere curiosità verso ciò che accade fuori dal suo piccolo mondo. Una buona dose di istinto, rapidità, onestà. Dovrebbe riuscire – o almeno tentare – a essere obiettivo nel raccontare i fatti, offrendo al lettore o al telespettatore una visione che sia la più ampia possibile di quello che accade.

Lasceresti la conduzione per un posto da corrispondente?

Attualmente, il mio unico obiettivo è crescere professionalmente. Dunque, qualsiasi nuova esperienza la accoglierei con piacere.

I casi Carretta e Pietro Maso stanno facendo discutere l’opinione pubblica, tu cosa ne pensi?

Se lo scopo della pena è quello della rieducazione, allora credo sia giusto che una persona possa riscattarsi, come individuo e come componente della società. Questo, razionalmente.
Istintivamente, però, la cosa mi fa un po’ rabbrividire. Pensare che Carretta possa entrare in possesso della casa in cui ha ucciso padre, madre e fratello, mi fa rabbrividire.


Se ti va, parlaci dei tuoi hobby

Mi piace molto variare, fare sempre cose diverse. Fino ai 20 anni la mia passione principale era la danza, che ho abbandonato dopo 10 anni visti l’impegno e la costanza che una disciplina del genere richiede.
Per il resto, adoro viaggiare, andare al cinema, leggere (Baricco è il mio scrittore preferito, o almeno lo era fino a qualche libro fa!), viaggiare, ascoltare musica (ma anche cantare, sempre e solo in privato però!).


Stefania, che cosa diresti ad un ragazzo che vuole intraprendere la carriera di giornalista?

Gli direi di farlo solo ed esclusivamente se la sua passione è reale e non passeggera. E’ un mestiere che , come altri, soprattutto all’inizio, non paga, o almeno paga pochissimo. E’ un mestiere totalizzante, si è giornalisti dentro e fuori dalla redazione. Ma è anche molto gratificante.
E poi gli direi, semplicemente: buona fortuna. L’impegno, le capacità, i sacrifici, non sempre bastano, anche perché è un settore molto chiuso. Trovarsi al posto giusto al momento giusto è fondamentale.

Un pensiero su questo blog?

Originale. Mi piace poter scoprire aspetti dei miei colleghi che non conosco, anche perché non sempre ci sono tempi e occasioni per conoscersi meglio. I commenti non positivi – a volte feroci – credo facciano parte del gioco