lunedì 22 dicembre 2008

Auguri e ringraziamenti



Buongiorno a tutti!


Colgo l'occasione per fare gli auguri di Buon Natale e di un Sereno 2009 a tutti i frequentatori del mio Blog dedicato a Sky Tg24. A 6 mesi dalla nascita, questo blog mi ha sorpreso perchè ha suscitato tantissimo interesse e la marea di visite lo dimostra. Per essere un qualcosa di "nicchia" avere quasi 6000 contatti in 6 mesi è davvero un gran risultato. Di questo vi ringrazio di cuore!!! Io ci metto solo un pò di passione e qualche domandina:)


Ringrazio e faccio gli auguri a tutti i giornalisti da me intervistati. In modo speciale voglio ringraziare Gaia Mombelli,Fulvio Viviano, Manuela Iatì, Marco Piccaluga, Simone De Luca e Federica De Sanctis, perchè oltre ad essere dei validi professionisti sono umanamente dei "Grandi" (Parlo a titolo personalissimo).

Ancora un grazie..ma senza nome..tu sai chi sei!!!!

Probabilmente questo blog andrà avanti per un altro pò. Non posso dire per quanto ancora. Ci sono implicazioni personali di mezzo..ma darò il meglio!


Buone Feste!

mercoledì 17 dicembre 2008

Le Interviste de "Il Mondo di Sky Tg24": Manuela Iatì

Ciao Manuela, raccontaci qualcosa di te e di come hai iniziato questo lavoro.

Assolutamente per caso! In città era nata da un anno una nuova tv locale e mia madre, insegnante di lettere, da poco ne era consulente culturale. Era il ’99, io studiavo all’Università (veramente ero parcheggiata, perché, dopo aver fatto la secchiona a scuola, mi ero stufata di stare solo sui libri, dunque mi davo da fare in mille cose pur di sentirmi indipendente…). Fu proprio mia madre a suggerirmi di fare un provino in quella tv, perché conosceva il mio sogno di sempre, lo spettacolo, che non avevo mai neppure provato a coltivare, considerato che vivevo a Reggio Calabria, lontanissima da qualsiasi opportunità… Insomma, feci il provino e andò bene. Ma non iniziai come giornalista. Facevo di tutto: una rubrica sulla vita dei Santi, il “Tg filippino”, programmi di intrattenimento in diretta… Anche perché, potrà sembrar strano, fin da quando ero ragazzina dicevo “non so ancora cosa farò da grande, ma so cosa non farò mai: la giornalista”…

E perché?

Perchè avevo il terrore del compito d’italiano! Adoravo i compiti di greco, latino e, alle medie, perfino quello di matematica, ma l’italiano no… “Sindrome da foglio bianco”: il terrore di non riuscire a scrivere nulla, di non trovare idee e parole per sviluppare il tema… E infatti sceglievo sempre la traccia di letteratura, perché, essendo preparatissima, qualcosa, prima o poi, l’avrei buttata giù. Ovviamente poi andava molto bene, ma per me era un incubo, non ci dormivo la notte. Dunque ero convintissima che non avrei mai potuto fare la giornalista.

Poi, invece…

Poi, invece, ho iniziato con i primi specialini – rubriche sui libri con interviste agli scrittori – i primi servizi per il tg, la redazione delle notizie, la conduzione e così via. Mi sono appassionata e non ho più lasciato questa strada, nella quale, a livello regionale, ho ricoperto tutti i ruoli e percorso tutti i gradini… Certo non posso dire di non aver fatto gavetta!
Ogni tanto la “sindrome” si fa risentire… Ma è più per la voglia di far bene il lavoro, che non per la paura di non avere idee e parole. Cioè, è più legata al timore di non riuscire a trovare, nei nostri tempi, chiaramente velocissimi, l’“attacco” più giusto del pezzo, quello più d’effetto, o il taglio da dare. Ormai so che il foglio non resterà comunque bianco e questa consapevolezza, acquisita con l’esperienza, mi aiuta quando sono maggiormente sotto pressione…


L’arrivo a Sky come è avvenuto?

Nel modo più classico. Per curriculum arrivato nelle mani del direttore Emilio Carelli, che mi ha chiamato per un colloquio. Evidentemente andato bene, se, dopo poco tempo, ho avuto la fortuna di essere contattata per la prima corrispondenza dalla mia terra…


Sei corrispondente dalla Calabria. E’ una grande responsabilità?

Certamente, come d’altronde lo sarebbe corrispondere da qualsiasi altro luogo o lavorare in redazione. In generale, essere giornalisti (nella specie cronisti) è una grandissima responsabilità, perché ti trovi a dover raccontare i fatti a chi non li ha vissuti e che, perciò, si formerà un’idea sulla base di ciò che tu dici. Poi perché hai un “potere”: il pubblico spesso ti considera “qualcuno”, dà alle tue parole un’autorità e un peso particolari. Ecco perché mi ritengo obbligata a svolgere il mio mestiere con la massima correttezza possibile, tenendo sempre presente che non lavoro per me, ma per gli altri. E questi “altri” meritano il mio massimo rispetto.


Parlaci del legame di Manuela Iatì con la sua terra.

E’ certamente un amore-odio. Vivere in Calabria è davvero difficile. Non c’è libertà: di fare, perché mancano le opportunità, di prendere iniziative, perché mancano i soldi e vai incontro a rischi “ambientali” inesistenti altrove. Qualcuno dice che, per vivere bene qui, devi fare la “formichina”: passare inosservato e accontentarti di quel poco che ottieni. Chi ha ambizioni, normalmente è costretto ad andar via per poterle realizzare, e, quando ci riesce qui, lo fa con il triplo della fatica rispetto a chi vive altrove. Ecco, per questi aspetti odio la mia terra, dove è diffusa una mentalità “mafiosa”. Per carità, con questo non voglio dire che noi calabresi siamo tutti mafiosi, tutt’altro! La maggioranza è gente onesta, che, come dicevo, deve darsi da fare il triplo per ottenere lo stesso di chi sta altrove… Ma è proprio questo il punto: è una frustrazione quotidiana, ti scontri di continuo con un modo di fare arrogante, prepotente, mafioso, del “non sai chi sono io”. Ti senti dire che, per andare avanti, devi bussare a questa o a quella porta. Certo, non succede solo qui, ma in Calabria credo che questo modo di pensare sia ormai “innato”, quasi un carattere genetico della popolazione…


La Calabria è spesso al centro della cronaca ma indubbiamente è una regione ricca di mille cose belle, non è così?

E’ così e sono proprio queste cose che me la fanno, invece, amare. Parlo del mare, del sole, del clima, perché è chiaro che, per esempio quando lavori, lo fai con uno spirito diverso se, guardando fuori dalla finestra, vedi l’azzurro del cielo e il blu del mare. Ma parlo anche dei rapporti umani. In Calabria c’è ancora il senso fortissimo della famiglia, della tradizione, dell’amicizia. Cose che non trovo facilmente altrove, tanto che, spesso, chi viene da fuori e si ferma qui, anche solo per poco, rimane stupito e apprezza tantissimo il nostro modo di essere. Non sarà un caso se la ’ndrangheta è diventata l’organizzazione criminale più potente del mondo proprio grazie alla sua struttura familistica… Certo, lì il senso della famiglia diventa un disvalore, ma, nel resto dei casi, è il più grande dei valori. Noi calabresi siamo fortemente radicati nella nostra terra e, se anche a volte vorremmo che il Mediterraneo la inghiottisse, in fondo non la cambieremmo con nessun’altra…



Mi rimane impresso nella memoria l’omicidio Fortugno. Un fatto tragico che pero’ fece ribellare i giovani calabresi alla malavita. Oggi se ne parla meno. Non è stato un fuoco di paglia spero…

Non so se sono la persona più adatta a risponderti. Sono molto pessimista. O realista. Per me quella è stata una ribellione spontanea, ma limitata a quel momento storico e a quelle poche migliaia di persone, diventate il simbolo della lotta alla ’ndrangheta solo grazie alla risonanza dei media. Se mi parli di ribellione dei giovani alla malavita ti dico che non è così. Quella ribellione, per quanto spontanea, non ha avuto un seguito e non ha inciso sulle coscienze e i modi di essere della gente, giovani in primis.
Personalmente, poi, non credo nelle manifestazioni di piazza, nei cortei, nelle proteste che, non sempre, ma spesso, sono promosse e guidate da altri e la maggioranza di chi sta in piazza non sa neanche perché. Ti faccio un altro esempio: pochi mesi fa a San Luca, per tutti cuore della ’ndrangheta, si è tenuta la giornata antimafia della “Gerbera gialla”, con l’intento di coinvolgere la gente del paese e lanciare, da lì, il messaggio che un cambiamento è possibile. Intento nobile, quando inutile. La gente di San Luca sai che faceva? Assisteva. Donne, bambini e i pochi uomini presenti stavano ai lati della strada e guardavano passare il corteo – guidato, tra gli altri, dal coraggioso e stimato procuratore antimafia, Piero Grasso – quasi straniti, come se stesse passando il baraccone del circo… Non sono queste le cose che possono aiutare il cambiamento.


Quali sono i servizi curati da te che ti sono più a cuore, insomma che ritieni più importanti?

Se mi parli di importanza, li ritengo tutti importanti, per quanto ti dicevo inizialmente: il mio dovere è riportare i fatti nel modo più asettico possibile. Certo, ci sono tematiche che mi stanno più a cuore o eventi che mi colpiscono di più. Sicuramente ritengo molto importante, oltre che ovvio, occuparmi di ’ndrangheta, per tenere sempre alta l’attenzione, che troppo spesso è mancata e continua a mancare. Vorrei, poi, farti notare come uno stesso fatto viene trattato mediaticamente in modo diverso a seconda che succeda in Calabria o altrove. Perché? Preferisco dirti che sto ancora cercando la risposta…!



A chi ti ispiri, professionalmente parlando?

Non saprei. Sarà perché non ho mai pensato di fare la giornalista… Apprezzo tantissimi colleghi e li leggo o li ascolto sempre con occhio critico, per capire, attraverso loro, se e dove ho sbagliato e dove posso eventualmente migliorare. Ma credo di non avere un punto di riferimento in particolare.

Manuela, una domanda scomoda. C’è ancora troppo legame tra politica ed informazione?

Assolutamente sì. Ma più che tra politica e informazione, direi tra gli “interessi” e l’informazione.
Un’informazione davvero libera non può esistere, semplicemente perché l’informazione è comunque un’attività d’impresa, c’è qualcuno che paga per mandare avanti quell’impresa ed è normale, è nella natura delle cose, che questo qualcuno dia degli indirizzi o che, a prescindere da un suo intervento, la sua testata dia un determinato taglio all’informazione. Non esprimo giudizi di merito, dico solo che, secondo me, è utopistico, oltre che stupido, aspettarsi qualcosa di diverso. L’importante sarebbe far capire alla gente che è così, metterla sempre di fronte al dato concreto, per consentirle di formarsi un’opinione, in quel caso sì, libera. Se tu sai chi è che sta alle spalle di quel medium, sei perfettamente in grado di fare le tue valutazioni. Anche se, devo dire, ci sono anche casi, come il nostro, in cui è lasciata la massima libertà di espressione al giornalista.


I tuoi obiettivi professionali? Sky, Rai, Mediaset oppure?

Sai, forse proprio perchè sono calabrese e ho sudato veramente tutto quello che ho avuto finora, non faccio programmi futuri. Mi godo il momento e vivo giorno per giorno. Intanto sto benissimo dove sto. Sky è una grandissima soddisfazione professionale. Ritengo, anzi, che, per un giornalista televisivo, sia la massima soddisfazione, il massimo obiettivo da centrare. E’ l’unica realtà italiana dove stai sul campo, in diretta, anche 10, 12, 14 ore… E dove fai cronaca nel suo stato più puro, senza alcun tipo di condizionamento. Ci può essere palestra migliore? Certo, tra qualche mese dovrò tornare a fare i conti con l’incertezza del futuro e la crisi attuale non aiuta ad essere ottimisti, ma… ci penserò solo allora.


Come passi il tuo tempo libero?

Riposando… Con gli amici. In famiglia. E, da qualche tempo, anche su facebook. Che poi è come stare con gli amici!

Natale è alle porte. Cosa regalerà ai suoi affetti più cari Manuela?

Solo cose utili. Libri, oggetti per la casa. Ma in assoluta economia…

Un parere sul questo blog?

Carinissimo! Un’idea originale, che consente agli appassionati di sky TG24 di conoscere più da vicino chi ci lavora. E poi dà anche a noi la possibilità di “toccare con mano” quanto apprezzamento ci circondi. A volte questo è l’unico vero stimolo che ti spinge a continuare… Anzi, Simone, ti ringrazio di cuore per l’opportunità che mi stai dando: non sono abituata ad essere intervistata…


Infine, dai qualche consiglio ad un giovane che vuole diventare giornalista.
Di cambiare idea! No, scherzo! Però, chi vuole farlo, lo deve volere davvero. E questo significa che deve avere un grandissimo spirito di sacrificio. Una passione tale da darti la forza di superare più o meno “indenne” la gavetta, che è lunga e difficile, fatta di pochissimi soldi e tantissima fatica. Certo, bisogna avere talento e non smettere mai di studiare e aggiornarti. Oltre che, naturalmente, avere un pizzico di fortuna, l’occasione giusta. Ma quella, ne sono certa, se vali e ci credi veramente, prima o poi arriva.


mercoledì 10 dicembre 2008

Le Interviste de "Il Mondo di Sky Tg24": Fulvio Viviano

Oggi è la volta di un grandissimo(è il mio parere) giornalista. Il palermitano Fulvio Viviano, corrispondente per la regione Sicilia di Sky Tg24

Raccontaci i tuoi inizi nel mondo del giornalismo


Mastico giornalismo da quando sono nato. Mio padre ha lavorato all'Ansa per vent'anni e così quando ero piccolo e lo seguivo sul posto di lavoro mi divertivo a giocare con le macchine per scrivere. Con il passare del tempo ho capito che era la mia vita e a 19 anni ha iniziato le mie prime collaborazioni con il giornale di Sicilia e all'Agi dove mi occupavo di cronaca giudiziaria, poi dopo ho lavorato per il tempo di Roma come corrispondente dalla Sicilia. Anche le radio fanno parte del mio curriculum:RDS e Radio Capital. Ha compreso subito che per fare questo lavoro c'è bisogno di tanta volontà anche perché le difficoltà a volte sono tantissime. Oggi i giornali, le televisioni assumono ma sono contratti di collaborazione e questo può scoraggiare coloro che vogliono intraprendere questa strada.

Quando c'è stato l'arrivo a Sky Tg24


L'approdo a Sky è stato contestuale all'avvio del canale all news. A giugno del 2003 feci il primo colloquio a Roma ed il mese dopo fui scelto per essere il corrispondente della regione Sicilia. Salii di nuovo a Roma e feci due settimane di stage ed il 31 agosto, giorno dell'inizio del trasmissioni, andò in onda il mio primo servizio che riguardava la questione degli immigrati nel centro di prima accoglienza di Lampedusa. Mi ritengo fortunato perché ho un contratto a tempo indeterminato e devo molto al direttore Emilio Carelli che è un uomo onesto e franco, sempre pronto al dialogo e al confronto con i suoi giornalisti.


I tuoi miti, o meglio i tuoi punti di riferimento nel giornalismo?


Enzo Biagi è stato un maestro di giornalismo ma soprattutto di vita e spero che la sua figura, anche adesso che è scomparso, possa essere importante per tutti. Un'altra figura del giornalismo che ammiro è il mio conterraneo Mario Francese, ucciso nel 1979 dalla mafia davanti casa sua a Palermo. Le sue battaglie, le sue inchieste che portarono a scoprire e ad analizzare la struttura mafiosa dei corleonesi, gli costarono la vita..Il suo impegno civile deve servire a risvegliare tutte le coscienze assopite.


Pregi e difetti dell'essere giornalista?


Il lavoro di giornalista è sicuramente pieno di pregi e difetti che è davvero difficile elencare. Forse il difetto maggiore è quello di non riuscire a scindere vita privata dal lavoro. Ho tantissimi amici e molti di questi sono giornalisti come me, quando ci vediamo capita spesso di finire a parlare di lavoro, ma non solo per fortuna. Anche in ferie o durante qualunque altra festa il lavoro c'è. Sono fortunato ad avere una moglie che mi comprende proprio perché è una collega.


Ad oggi quali sono i fatti da te raccontati che ti sono più nel cuore?


Ho avuto occasione di fare molti servizi e di essermi occupato di tanta cronaca ma se devo ricordare i fatti che più mi sono rimasti dentro a livello emotivo allora dico la cattura di Bernardo Provenzano e quella di Salvatore Lo Piccolo. Non potrò mai dimenticare quei momenti febbrili, le indagini, la cattura. Ogni singolo istante di entrambi i casi rimarrà vivo. Specialmente la cattura di Provenzano. Fino a quel momento nessuno sapeva realmente che viso avesse questo boss che comandava tutti da chissà dove. Già in quei giorni ,Palermo viveva momenti di vera rinascita che continuano ancora oggi.


Il caso di Denise Pipitone. Un tuo pensiero?

Riguardo al caso di Denise, la piccola bimba scomparsa a Mazzara del Vallo, non posso e non voglio addentrarmi sulla questione delle indagini ma spero come tutti gli italiani che la vicenda possa concludersi felicemente con il ritorno a casa della piccola.


Come reputi essere corrispondente per la tua regione?

Mi piace lavorare per la mia regione ed essere corrispondente è un grande orgoglio. Penso che sia importante essere del posto perché si conosce la gente si conoscono i posti le tradizioni e di conseguenza il lavoro risulta migliore. Aggiungo anche che il mio amore per la mia città ,Palermo è immenso e difficilmente riuscirei a staccarmi da qui. La Sicilia sta vivendo una rinnovata primavera da un punto di vista sociale, economico e culturale. In poche parole non fa più freddo come prima e la gente non si lascia più dominare dalla malavita e vuole reagire. Molti miei colleghi hanno lottato contro la mafia ed ora hanno la scorta. Spero che presto questo non accada più.


Il ponte sullo Stretto....


Sono contrario al ponte sullo Stretto perché prima ci sono tantissimi problemi da risolvere più importanti a cominciare dalle strade, dalle ferrovie che rendono spesso zone della Sicilia apparentemente vicine, molto20lontane. E poi c'è da pensare ai giovani e al loro futuro. Il ponte può aspettare anche a lungo.


Tema caldissimo. L'autodeterminazione. Il tuo punto di vista?


Sono d'accordo con l'eutanasia, con la morte assistita e favorevole al testamento biologico. Sono contro ogni forma di accanimento terapeutico e pur rispettando le opinioni altrui ritengo che ogni persona debba decidere sul proprio futuro o in questo caso sulla propria morte.


Il tempo libero di Fulvio Viviano...spero esista..


Di tempo libero non ne ho moltissimo però quando posso vado in bicicletta che la mia grande passione. Poi cerco di stare il più tempo possibile con i miei affetti, mia moglie e con i miei due cani, Nando e Olivia poiché non voglio che si sentano mai troppo soli. E poi c'è il Palermo calcio che seguo da quando avevo sette anni. Un Palermo che in quei tempi navigava in cattive acque. Oggi sono un abbonato pagante e che grazie a questa squadra ha vissuto una delle emozioni più grandi alcuni anni fa: la promozione in serie A.


Infine un consiglio per i giovani che sognano il giornalismo


Avere tanta pazienza anzi moltissima. Trovare le motivazioni giuste e non fare il giornalista perché è di moda. È un lavoro che non paga non dà soldi all'inizio e che dunque necessita di passione e vocazione. Al sud ancora più che in tutto il resto d'Italia gli sbocchi sono pochi ma è ragazzi dico di non mollare e che la vera scuola, a mio avviso, è quella della strada .

venerdì 5 dicembre 2008

Le Interviste de "Il Mondo di Sky Tg24": Gianfranco Gatto

Oggi pubblico l'intervista a Gianfranco Gatto, 33enne trevigiano, corrispondente dal Triveneto di Sky Tg24.

Raccontaci qualcosa di te, un breve profilo per conoscerti meglio e i tuoi inizi nel giornalismo..

QUALCOSA DI ME? SONO MOLTO CURIOSO, GOLOSO, QUASI SEMPRE ALLEGRO, PIGRO QUANTO BASTA, AMO LEGGERE ROMANZI D’AVVENTURA, AMO VIAGGIARE (ALMENO 3 VOLTE ALL’ANNO), HO UN GRAN SENSO DELLA GIUSTIZIA, ADORO IL MARE E LE SCARPE ARTIGIANALI, LE CAMICIE BIANCHE SU MISURA E LE MELANZANE ALLA PARMIGIANA, LE DONNE E LE AUTO CABRIOLET, E NON POSSO FARE A MENO DEGLI AMICI. HO COMINCIATO A SCRIVERE PER IL GIORNALE UNIVERSITARIO PER POI CONOSCERE E AMARE LA TELEVISIONE, LA MIA GRANDE PASSIONE. NULLA E’ ACCADUTO PER CASO. HO CERCATO CONTATTI E SPEDITO DECINE DI CV, FINO A QUANDO LA PRIMA EMITTENTE DEL TRIVENETO, ANTENNA 3 NORDEST, MI HA DATO L’OPPORTUNITA’ DI PROVARE. DOPO UN SOLO GIORNO HO CAPITO CHE NON AVREI FATTO ALTRO. POI, NEL 2002, L’INCONTRO PROFESSIONALE DELLA VITA, CON IL GRANDE TONI CAPUOZZO, CON IL QUALE HO COLLABORATO E SONO TUTTORA AMICO.

Come sei approdato a Sky?

PER CASO DIREI. DOPO AVER LETTO UN ARTICOLO CHE PARLAVA DELLA NUOVA PIATTAFORMA SATELLITARE ITALIANA HO SPEDITO UN CV. EMILIO MI HA CHIAMATO, ED ECCOMI QUA..


Sei il corrispondente Sky Tg24 del Veneto che è anche la tua regione. Qual è il tuo rapporto con la tua terra?

IL CLASSICO RAPPORTO DI AMORE/ODIO. MI PIACE LA DIMENSIONE A MISURA D’UOMO CHE SOLO LA PICCOLA CITTA’ PUO’ OFFRIRE, MA ALLO STESSO TEMPO VORREI POTERMI CONFRONTARE CON UNA REALTA’ PIU’ GRANDE, PIU’ IMPEGNATIVA. I VENETI SONO BRAVA GENTE: GENEROSI E LAVORATORI, MA MOLTO, FORSE TROPPO LEGATI ALLA PROPRIA TERRA E ALLE PROPRIE TRADIZIONI. SI PERDONO TANTE COSE BELLE DEL MONDO..

Dei tanti fatti che hai trattato quali sono quelli che ti hanno colpito di più?

TUTTI I CASI DI CRONACA NERA MATURATI IN AMBITO FAMILIARE. RIESCONO A SCONVOLGERMI ANCORA OGGI..

Leggevo una frase di Cossiga”Obama rinuncerà . al Dal Molin”. Qual è l’umore vero della gente del posto riguardo questa vicenda?

CREDO CHE LA VICENDA “DAL MOLIN” SIA STATA FIN TROPPO STRUMENTALIZZATA DALLA POLITICA. I CONTRARI SONO STATI ABILI NEL CONQUISTARE SPAZI NEGLI ORGANI DI INFORMAZIONE CON LE LORO PROTESTE, MA I FAVOREVOLI IN CITTA’ SONO DI PIU’. C’E’ POCO DA FARE..

Quali sono i pro e i contro del tuo mestiere?

PRO: LA POSSIBILITA’ DI VIAGGIARE E DI CONOSCERE TANTE PERSONE INTERESSANTI, MA SOPRATTUTTO DI POTER RACCONTARE QUELLO CHE ACCADE OGNI GIORNO. E’ UN PRIVILEGIO..
CONTRO: CERTO NON SONO E NON DIVENTERO’ RICCO..

Hai mai pensato ad un diverso lavoro?

NO, MA SE FOSSI COSTRETTO A CAMBIARE PROBABILMENTE APRIREI UN RISTORANTE. LA BUONA CUCINA E’ UN’ALTRA DELLE MIE GRANDI PASSIONI..

Non si può sfuggire in questi giorni alla domanda su Barack Obama. Cosa pensi del nuovo presidente Usa?

CREDO RISPONDA PERFETTAMENTE ALL’ESIGENZA CHE IL MONDO HA DI RESPIRARE ARIA NUOVA, ARIA DI CAMBIAMENTO RADICALE. CHISSA’ SE RIUSCIRA’ DAVVERO A CAMBIARE QUALCOSA. STAREMO A VEDERE, INTANTO GODIAMOCI LA NOVITA’..


Obiettivi professionali?

RACCONTARE I GRANDI AVVENIMENTI DEL MONDO..

Parlaci un po’ del Gianfranco fuori dal lavoro. Come passi il tempo libero?

LA MIA RAGAZZA MI DICE SEMPRE CHE SONO TROPPO PIGRO PERCHE’ TRASCORRO BUONA PARTE DEL MIO TEMPO LIBERO OZIANDO. IN REALTA’ NON SONO IO AD ESSERE PIGRO, MA E’ IL RESTO DEL MONDO CHE CORRE TROPPO! QUANDO SONO STANCO DI OZIARE LEGGO, CUCINO, VIAGGIO, ESCO CON GLI AMICI FINO A TARDA NOTTE..

Una domanda che faccio a tutti voi. Cosa consiglieresti ad un giovane che vuole intraprendere la tua stessa carriera?

DI INIZARE PRESTISSIMO, ANCHE PRIMA DELLA LAUREA. CONOSCO COLLEGHI 40ENNI ANCORA COLLABORATORI IN ATTESA DI UN CONTRATTO DA PRATICANTE..

Un parere su questo blog?

BEH, MI HAI CHIESTO UN’INTERVISTA. CHE POSSO DIRE? IL MIGLIOR BLOG DELLA RETE..

Iniziativa benefica con Save The Children



Per il Natale ho creato a titolo personale, una lista di desideri con Save The Children. Qualora vogliate donare qualcosa, la procedura è molto semplice.

Ecco il link che vi farà accedere direttamente alla mia pagina.


lunedì 1 dicembre 2008

Il Governo vuole aumentare l'iva agli abbonati Sky! Noi dicamo: NO


Il Governo di Silvio Berlusconi vuole passare l'Iva sugli abbonamenti dal 10% al 20% creando in questo modo una tassa per quasi 5 milioni di abbonati.

Ecco cosa possiamo fare per cercare di farci sentire



L'email dello spot è andata in tilt.La nuova è:segreteriabonaiuti@governo.it

Su Facebook ho fondato un Gruppo anti aumento che conta dopo meno di 2 giorni quasi 1.200 iscritti.