lunedì 15 giugno 2009

Le interviste de "Il Mondo di Sky Tg24": Stefania Trapani



E' il momento di Stefania Trapani, a Sky Tg24 da molti anni. Giornalista a 360 gradi come potete leggere in questa intervista.


Prima di tutto raccontaci qualcosa di te

La penna in mano a cinque anni. Un concorso per “nani” vinto a sei, con la storia di Michela, la mia bambola dai capelli ricci e rossi. Un po’ Cenerentola, un po’ Alice.
Devo a lei la mia passione, che da allora non mi ha mai abbandonato.
Sono cresciuta tra l’asfalto e la polvere.
A caccia di notizie. Curiosa di tutto e di tutti.
Il praticantato nella redazione del giornale di Caserta, quotidiano anti-camorra odiato da Sandokan, quell’Antonio Schiavone, boss dei casalesi, diventato crudelmente famoso per le lotte di potere a Casal di Principe. Le pattuglie delle forze dell’ordine davanti al portone della redazione. I fax intimidatori. Le lettere e le minacce di sua moglie Giuseppina Nappa, arrestata dopo qualche anno. La cronaca nera. Le inchieste: voti di scambio, aste d’appalti truccate. mala. droga.
E un editore, Maurizio Clemente, che ha creduto in me. Dandomi fiducia.
Sono nata così. Cronista di strada. Ficcanaso per dovere. Sfacciata per necessità.
A volte anche quando il buon senso, inevitabilmente, esorta a spingere sul freno.
Poi, l’arrivo a Roma. Il colloquio con Antonio Marano, allora direttore di Team tv, canale di informazione di Stream. Poi Sky, la grande opportunità. E’ grazie al direttore Emilio Carelli se ora sono membro di questa grande famiglia. Se posso dire con orgoglio e tanta riconoscenza di essere parte di Skytg24. La conduzione, l’adrenalina della diretta. Poi la chance e la sfida più grande: fare l’inviata. Le inchieste sulle morti bianche, il porto di Genova, i no global del Nord Est, gli ultras del calcio italiano, la mala-sanità calabrese, la strage di Erba (finalista al premio Ilaria Alpi 2007). E poi i reportage: sulla diossina in Campania (candidato agli Sky Tv Awards 2008); sull’uranio impoverito impiegato in Kosovo e la morte di militari italiani che hanno svolto missioni nelle zone bombardate. Le primarie, le proteste pacifiste a Vicenza contro la base americana.


Quali dei tanti servizi da te curati rimane ancora fisso nella tua memoria per emozioni suscitate?

Ciò che più amo è raccontare le storie della nostra Italia. In particolare quella sottaciuta, quella che soffre. Quella che stenta per arrivare a fine mese, quella che non ha la forza di reagire. O peggio, quella che tace per paura, ignoranza. Quella che magari tutti conoscono, anche per sentito dire. Ma che nessuno ha mai visto. La televisione in questo senso ha un potere e un merito eccezionale. Le immagini parlano. Così tanto e in maniera così toccante che talvolta le parole neanche servono.
L’emozione più forte? L’inchiesta girata in Campania sul traffico illecito di rifiuti tossici e non. Ho visto discariche abusive a due passi dalle case fumare di notte. Ho respirato veleni che mi hanno bruciato la gola. Toccato con mano quello che gli oncologi napoletani chiamano nesso di causalità tra inquinamento ambientale e l'insorgenza dei tumori e la mortalità per tumori. La Terra Felix deturpata: piramidi di finte eco-balle, montagne di copertoni, tonnellate di vernice gettate tra i cespugli accanto alle piantagioni di pesche, frutta purtroppo contaminata che finisce sulle tavole di tutta l’Italia. Intere famiglie che utilizzano acqua avvelenata, per irrigare i campi, per uso domestico. Bambini ammalati di tumori strani. Donne, puerpere che non possono allattare i propri figli. Ho conosciuto Enzo Cannavacciuolo. Mi ha raccontato la storia di suo padre, pastore di Acerra. Nel suo sangue c’era diossina. Le analisi di un laboratorio canadese hanno provato che la concentrazione era altissima. Suo padre è morto. In pochi mesi. Divorato dal cancro, insieme al suo gregge. Dalle poche pecore ancora rimaste in vita nascono agnellini deformati.


Hai seguito da vicino la vicenda Alitalia. Tanti lavoratori sull’orlo del licenziamento. Quali sono i tuoi ricordi?

Una vertenza lunghissima. Dolorosa. Una vicenda sociale che ha appassionato l'opinione pubblica italiana. E che nel bene o nel male ha segnato un’epoca. La vertenza Alitalia ha avuto effetti molteplici. I più profondi forse sulle parti sociali. Ha spaccato il sindacato: schierando da un lato i confederali, dall’altro il fronte del no dei piloti, spesso e ancora troppo spesso a torto definiti privilegiati. Francamente, se un tempo potevano godere -anche se non tutti- di certi benefit, ora anche per loro i tempi sono cambiati. Un braccio di ferro che ha fatto scendere i lavoratori in piazza, a Montecitorio, sul piede di guerra. Azioni di lotta. Legali. Una società “benefattrice”, la Cai, una cordata di imprenditori nostrani che ha offerto un miliardo "cash", senza accollarsi i debiti. E che ora, a sei mesi dalla nascita della nuova Alitalia, continua a perdere soldi e stenta a raggiungere quel turn around auspicato e necessario per il pareggio di bilancio. Il cosiddetto break even che consentirebbe alla compagnia di bandiera di tirare un sospiro di sollievo. La nuova Alitalia è nata da una vecchia Alitalia quasi defunta, sull’orlo del collasso. Salvata praticamente a un soffio dal baratro. Ora integrata con Airone. Ma il prezzo pagato è stato altissimo. Migliaia di lavoratori in cassa integrazione. Migliaia di precari a casa senza neanche quella. Il momento storico che viviamo certo non ha favorito l'acquisizione della good company e la liquidazione dei bad asset. La crisi ha appesantito un contesto di per sè già difficile.

Hai vissuto negli States per parecchio. Mi citi le differenza maggiori che ci sono secondo te tra noi e loro?

La Florida, la Carolina: poco yankee, tanto sudiste. Rossella O’Hara con il body-board sotto il braccio. Senza i campi di cotone. Tra le dune di sabbia e i tunnel che spariscono sott'acqua attraversando l'oceano. Ho vissuto negli Stati Uniti gli anni più belli della mia adolescenza. Mi sono diplomata in una scuola secondaria a stelle e strisce con una buffa tunica con tanto di fascia e cappello quadrato. Recitando tutte le mattine il Pledge of Allegiance davanti alla bandiera degli Usa con la mano destra sul petto. Giocavo a calcio, "sbucciandomi" le ginocchia a furia di cadere nei sentieri diabolici del cross country. Vivere, studiare e anche lavorare negli Stati Uniti significa trasparenza, immediatezza. Vitalità allo stato puro. Con i dovuti rischi: primo fra tutti, forse, quello di rasentare un senso di vuoto, causa o effetto (dipende dal punto di osservazione) di superficialità. Si bada all'osso, si evitano i fronzoli. Se funziona, si va avanti. Se la ruota non gira, si sostituisce l'ingranaggio.




Oggi si dice che per sfondare in molti settori tipo la tv, il cinema , la musica sia necessaria la bellezza. Questo è stato detto anche del giornalismo. Cosa ne pensi?

Per Platone il bello è il vero. Anche per Aristotele la verità è bellezza. Ragionando così, chi come me racconta la realtà nuda e cruda, con distacco ma con lo zoom, dovrebbe inseguire la perfezione. Purtroppo non è così. Noi viviamo in un'estetica empirista che pone i canoni di bellezza in cima alla piramide dell'armonia.
Non c'è nulla di male nell'essere piacenti e piacevoli. Ma ciò diventa una forzatura, a mio avviso, quando si trasforma in prerogativa indispensabile. Chi sceglie di fare giornalismo televisivo deve avere innanzitutto rispetto per la realtà che osserva e per chi è spettatore dall'altra parte dello schermo. Credo che il decoro e una certa grazia contribuiscano all'insieme di un essere umano, ma la sostanza che fa la differenza non è certo l’esteriorità.


Passiamo a cose “leggere”: come “uccidi” il tempo libero?


Ti prendo alla lettera: mi “uccido” di corsa. La serotonina, la mia droga quotidiana. Mi dà la carica e al tempo stesso mi rilassa. Corro da anni. Ho iniziato per gioco. E non ho mai smesso. Corro a livello amatoriale. Mai agonistico. Anche se amo misurare la mia ambizione nelle maratone. La più emozionante? Quella di NY City. Novembre 2003, il primo anno di Skytg24. 50mila partecipanti. 2 milioni di curiosi e supporter che lungo il percorso ti danno acqua, banane, gel energizzanti. Qualcuno prova anche ad allungarti una birra. I gospel di Brooklyn, il Queen’s Bridge che toglie il fiato, la first Avenue chiusa al traffico. Harlem, Central Park. L’arrivo, la coperta di alluminio per non disperdere il calore corporeo. Ti accasci sul prato. Non senti più le gambe, mentre realizzi solo alla fine che insieme a mezzo mondo hai appena attraversato NY City, da Staten Island a Manhattan, passando per il Bronx. Percorrendo, con le tue sole gambe e in poche ore, più strada di quanto una persona in media ne compie in auto in un giorno intero…..

Un libro, un cd, un film che sono nel tuo cuore.

Libro: Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde, anche se l'unica impareggiabile è per me una sola: Virginia Woolf.
Cd: musicalmente sono molto disordinata, amo ascoltare di tutto, di più. Un orecchio tutt'altro che fino, direbbe chi è cultore della buona musica. Mi piacciono Vasco Rossi, Ligabue, De Gregori. E poi i mitici Cure.
Film: tanti tantissimi, come faccio a dirne uno solo. Chiudo gli occhi e cito i primi a cui penso: A Colazione da Tiffany, Quarto Potere di Orson Welles, La finestra sul cortile di Alfred Hitchcock. E poi i film del principe, Totò. E poi Il Padrino…Taxi Driver.

Infine la domanda più importante: I consigli di Stefania Trapani a chi inizia questa carriera.

Non sono proprio in grado di darne. Solo incoraggiamento, forse. A chi ancora non sa che cosa lo aspetti (naturalmente scherzo). …è come un viaggio in mare aperto…a volte si è costretti a cavalcare le onde di un oceano in burrasca, altre volte a sfruttare sapientemente le correnti, soprattutto quando il vento è flebile. A volte si naviga dolcemente cullati dalla corrente. A volte si veleggia in compagnia dei delfini. Chi a bordo yacth, chi su zattere. Ma alla fine dei conti non importa come. Perché il mare è lo stesso per tutti. Con i suoi misteri, la sua forza, i suoi pericoli, il suo entusiasmo. Si sogna l’approdo: scogli o isole. Ma la meta è un’altra: la terraferma. Si naviga con la lucidità e la consapevolezza che esiste, ma non si ha la certezza di arrivarci. Mai. Un po’ come Ulisse alla ricerca di Itaca. Con la purezza e la spontaneità del Piccolo Principe, pioniere dei cieli. Bisogna crederci, bisogna dare l’anima. Ci vuole dedizione, tantissima. Perseveranza. Umiltà e modestia. E anche un pizzico di fortuna: trovarsi nel posto giusto, nel momento giusto.

Grazie Stefania!


Grazie a te, spero di non averti annoiato..

Assolutamente no..anzi!



30 commenti:

  1. Anonimo15.6.09

    Una cronista delicatamente d'assalto , asciutta , coinvolgente , equlibrata e anche molto bella!

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  2. Anonimo15.6.09

    Una delle interviste più belle che abbia letto su questo blog! Complimenti a Stefania per la sua carriera ed il suo entusiasmo per la sua professione che traspare da ogni sua singola parola, brava e simpatica!!

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  3. Anonimo15.6.09

    Intervista fatta col cuore e che arriva al cuore. Stefania riesce a raccontare fatti ed avvenimenti senza essere mai banale e nemmeno retorica. Credo riesca in questo perchè guidata da due doti sempre più rare nella sua professione, il coraggio e la curiosità. Grazie. M.

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  4. Anonimo15.6.09

    La più bella di tutte le interviste Simone!
    Brava Stefania

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  5. Anonimo15.6.09

    una donna di sani principi e di grande rettitudine...grazie di esistere

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  6. Ludovica16.6.09

    Letteralmente la cronista per eccellenza.

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  7. Anonimo16.6.09

    Stefania è una collega seria, capace e altruista.

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  8. Andrea16.6.09

    Ho pianto leggendo alcuni tratti di questo colloqio. Sei una brava giornalista Stefania.

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  9. Rocco16.6.09

    Penso che si diventi giornalisti cronisti se si ha la passione che ha questa ragazza

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  10. Anonimo17.6.09

    Ho vissuto la vicenda alitalia da vicino.Che momenti dolorosi.

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  11. Antonello17.6.09

    Un'intervista letta tutta d'un fiato. Brava Stefania, non CAMBIARE MAI

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  12. Anonimo17.6.09

    Bella donna e davvero intelligente

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  13. Cosa ci trovate di tanto bello in questa intervista? Alla fin fine cosa dice? Non è un messaggio di attacco ma vorrei capire

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  14. Anonimo18.6.09

    Cosa c’è di bello in questa intervista?... Ci sono persone che nella propria professione mettono la testa ma soprattutto il cuore. Da qui trovano il coraggio di andare avanti “ anche quando il buon senso, inevitabilmente, esorta a spingere sul freno”. Hanno ancora la curiosità e la voglia di arrivare in fondo per capire il senso degli accadimenti. Guardano il mondo, imparano da esso e poi lo raccontano aiutandoci a capire. Io però di queste “perle rare” ne trovo sempre meno. Stefania è fra queste. Massimo.

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  15. Anonimo18.6.09

    Stefania è un uragano. Io l'ho conosciuta quando era affanata di giornalismo nella fase 'primordiale', e seguendo i suoi servizi oggi mi meraviglio che il suo approccio sia forte di eguali motivazioni. La verità è che l'ha nel sangue questa maledetta voglia di raccontare le cose così come sono. Un esempio per tutti.

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  16. Anonimo19.6.09

    perchè non iniziate una campagna per far tornare skytg24 in chiaro per tutti sul satellite?

    skynews uk è gratuito in tutta europa, facessero come loro!!!

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  17. Angela20.6.09

    Mi hai emozionato Stefania. Un esempio per tutti gli addetti ai lavori

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  18. Anonimo23.6.09

    Ti vogliamo bene Stefy!

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  19. Che brividi mentre leggevo...I miei più sinceri auguri per una carriera sempre in crescendo

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  20. Anonimo23.6.09

    Grazie a queste donne il giornalismo prende un colore rosa

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  21. Anonimo24.6.09

    ...siete voi ad avere emozionato me...a tal punto, che non riesco a trovare le parole giuste per esprimere la mia gratitudine e la mia gioia per le belle parole che ognuno di voi ha avuto....e' il riconoscimento e l'incoraggiamento più affettuoso e spontaneo che ogni giornalista possa desiderare...grazie a tutti voi, a chi conosco e a chi no...un abbraccio forte, Stefania

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  22. Anonimo24.6.09

    ...e un grazie speciale -consentitemi- va a Simone Mori...al suo impegno, alla sua dedizione e passione...grazie Simone, per la stima, l'affetto, la tenacia! In particolare, grazie per l'opportunità che hai dato a me e continui a dare a ciascuno di noi. Ho apprezzato molto...imparando a stimarti. In bocca al lupo e complimenti ancora!!! Stefania

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  23. Antonello25.6.09

    Grazie Stefania delle belle parole, ma siamo noia adire grazie a te

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  24. Anonimo25.6.09

    Un abbraccio a te

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  25. Le tue parole sono bellissime Stefania. Io ti ringrazio davvero dal profondo del cuore.

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  26. Anonimo26.6.09

    Il mio commento, poichè negativo sulla suddetta giornalista, non è stato pubblicato....trovo molto puerile pubblicare solo i commenti positivi, alla stregua di un fan club per adolescenti, dove il personaggio viene osannato senza obiezioni.
    Un blog di parte e per nulla oggettivo,che non rispecchia la voce di un pubblico eterogeneo....continua così Simone, sei unico, sei bravissimo!!!!! (forse ora che osannno anche io mi darai spazio).

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  27. Anonimo26.6.09

    Sono stata collega di stefania nell'avventura professionale più bella della vita per entrambe, credo. Ho imparato tanto da lei e rimpiango moltissimo che sia finita, proprio per le sue doti da cronista, la passione, la serietà unite alla capacità di fare un passo indietro prima del cinismo, di conservare umanità e ragione. Mi manchi tanto stefy!!! sabrina

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  28. Caro Anonimo, probabilmente mi è sfuggito il tuo commento. Io pubblico sempre le critiche che non contengono cattiverie gratuite.
    Se ti fai un giro del blog lo puoi leggere tranquillamente.
    A presto!

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  29. Anonimo8.7.09

    Ho avuto opportunità di lavorare con Stefania e posso assolutamente confermare la sua indiscussa professionalità ed anche modestia. E' una persona cristallina (ce ne sono poche in giro) ed anche molto sexy. I miei auguri per il suo prosieguo di carriera. Alessandro Alfonsi

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  30. Anonimo19.9.09

    We miss you here in Virginia
    I have great memories with you.

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