martedì 7 ottobre 2008

Le Interviste de "Il Mondo di Sky Tg24": Raffaella Daino

Un'altra intervista con una donna molto interessante. Raffaella Daino. Eccola:
Raccontaci qualcosa di te e dei tuoi inizi nel mondo del giornalismo

Lavoro da tantissimo tempo; ho cominciato a muovere i primi passi nelle tv locali siciliane nel lontano 1989 . Ero giovanissima, facevo da “spalla” al conduttore di una trasmissione di calcio, su CRT, una tv che ora non esiste piu’. L’anno successivo ci spostammo in un’altra piccola rete, Canale 21 e li’ il direttore mi propose di leggere le notizie. Ai tempi studiavo, finito il Liceo Classico ho fatto la Scuola per Interpreti e Traduttori e poi Scienze Politiche, e in piu’ giocavo a pallavolo a livello agonistico e sfilavo sulle passerelle… Sembra impossibile ma con una attenta organizzazione della giornata sono sempre riuscita a fare di tutto! Pensa che a volte mi ritrovavo a condurre il tg con la giacca elegante sopra, e con la tuta e le ginocchiere ancora addosso sotto!! I privilegi del mezzobusto.. Poi passai a TGS, la piu’ importante tv siciliana, e al Giornale di Sicilia, dove rimasi sette anni, occupandomi di sport, conducendo tg e programmi sportivi e cominciando a scrivere sempre piu’ assiduamente anche di cronaca, fino a quando uno dei tanti colloqui e provini che sostenevo di tanto in tanto a Roma e a Milano ebbe finalmente esito positivo. Nel ’97 mi trasferii a Milano, per un contratto di 4 mesi come autrice e conduttrice di un programma di cinema per Tele +. Pensavo che poi sarei tornata a Palermo, invece rimasi li’ un altro intero anno e poi mi spostai a Roma dove intanto stava per aprire la redazione di INN, canale all news che trasmetteva il telegiornale in diretta per buona parte della giornata. Il richiamo del tg, rispetto al’intrattenimento, era troppo forte, e la scelta si rivelò giusta. Inn mi invio’ negli States un mese dopo l’11 settembre. Le Torri Gemelle, o meglio, le macerie, fumavano ancora. Fu un’esperienza molto intensa… Nel 2003 INN chiuse, per via della fusione tra Tele+ e Stream e io ebbi la fortuna di entrare nel gruppo di giornalisti della nascente Sky Tg 24.

Come sei arrivata a Sky Tg24 e come ti trovi?

Fui uno dei pochi (due appena!) giornalisti che da Inn ebbero la fortuna di superare il colloquio e passare a Sky. E provenire da una realtà cosi simile fu un vantaggio; ero abituata alle edizioni no stop, alla logica dell’aggiornamento costante e della diretta che non si ferma mai. Fu quasi un gioco, a parte gli orari…. La redazione a Sky non chiude mai, i nostri turni sono distribuiti sulle 24 ore, il che significa lavorare notte e giorno…. E io i primi due anni, essendo stata assegnata alle conduzioni dell’alba, ero costretta a svegliarmi alle 3 del mattino.. per sette giorni di fila e con pochi giorni di sosta tra una settimana e l’altra… Era pesantissimo, direi insostenibile, andare a letto alle otto di sera, per una come me abituata a far tardi… Per farla breve, dopo due anni non ce l’ho fatta piu’ e ho chiesto di cambiare settore, rinunciando alle conduzioni e passando alla redazione.

Ti manca la conduzione del Tg?

No, affatto. Per me si è rivelata una scelta giustissima. Non ho affatto ansia di visibilità; di questo lavoro mi piace la ricerca delle notizie, la costruzione dei servizi, il racconto live di quello che accade per strada, fuori dallo studio televisivo. E’ divertente correre con la nostra “Fly”, una piccola e agevole regia mobile, nei posti in cui accade l’evento, essere i primi ad alzare la parabola e ad andare in onda per descrivere e raccontare cosa sta succedendo…

Qual è secondo te la parte più interessante e quella meno della tua professione?

Proprio quella del lavoro “on the road”, appunto. Vivere i fatti e raccontarli, in presa diretta, senza un testo pronto da leggere, lascando molto all’improvvisazione.. quella piu’ noiosa… forse le lunghe attese, che a volte sono inevitabili quando trascorriamo intere giornate per strada..



L’estetica sembra contare anche nel giornalismo. Antonio Ricci ha detto che la bellezza è la priorità per una telegiornalista. Come risponde Raffaella Daino?


Beh è un involucro che non fa che ben confezionare i contenuti. Essere d’aspetto gradevole e’ chiaro che aiuta. Rischiando pero’ di essere banale , penso che non si possa prescindere dalla considerazione che essere solo belle non basta, o meglio si puo’ bluffare, certo, ma non dura a lungo e se non c’e’ sostanza prima o poi si viene scoperte… soprattutto in un lavoro in cui quello che si usa è soprattutto la testa.


Tra le tante notizie che hai dato, i tanti servizi fatti, quali momenti rimangono indelebili?


La cattura di Provenzano..ebbi la fortuna di trovarmi, per un altro servizio, al Tribunale di Palermo quando l’Ansa batté la notizia e dunque feci per prima “irruzione “ nella stanza della procura dove Questore, prefetto e pm stavano festeggiando! E poi ricordo con grande piacere le dirette dalla conferenza sugli uragani alle Bahamas.. Sulla spiaggia, di fronte all’oceano e tra i colleghi delle tv americane! Entusiasmante. Indimenticabile.


Ti spiace che Hillary Rhodam Clinton non abbia vinto le primarie Usa? Per le donne di tutto il mondo sarebbe stato grandioso , non trovi?


L’importante è che abbia dimostrato che ce la si può fare.. Un passo alla volta, in un mondo ancora troppo al maschile…


Quali sono i tuoi obiettivi professionali?


Continuare a raccontare, con onestà e obiettività. Tornare a emozionarmi sempre.


Tempo libero: Come lo passi? A cosa non rinunci?


La musica….. la mia band. Le mie canzoni. Il mio mare, in Sicilia, la mia campagna, gli amici.


Mi citi un libro, una canzone e un film che fanno parte della tua vita?


Libri.. tanti.. non saprei, ricordo che quando, 15 anni fa, lessi Cent’anni di solitudine rimasi cosi colpita… Piu’ che una canzone, anche li’ ce ne sarebbero cosi’ tante, direi un album, Dark side of the moon. Un film.. uhm.. forse il Pianista sull’oceano…


Il tuo legame con la tua terra. Com'è? Ce ne parli?

Il legame con la propria terra e’ sempre forte, e nel caso della Sicilia lo è in maniera viscerale. Sarà la dimensione isolana, l’isolamento che rende possessivi. Si dice che la Sicilia sia come una mamma gelosa che non vuol lasciare andare i propri figli, e quando lo fa,. mette un alto prezzo da pagare. In termini di nostalgia, soprattutto. Quella e’ fortissima. Io vivo fuori dalla Sicilia dal 97 e non sono mai stata più di un mese senza tornare a casa! Adesso per fortuna Sky manda spesso a Palermo come inviata per cui posso tranquillamente continuare a vivere due vite, per cosi dire, a cavallo tra due mondi e due città, senza fare scelte drastiche.. Adesso la mia base è Roma ma sono sicura che, magari quando sarò vecchia, in Sicilia, a vivere, ci tornerò.

Fai parte di una band. Raccontaci qualcosa di come è nato e sviluppato il tutto.

Scrivo e compongo ormai da una decina d’anni. Il mio rapporto con la musica è cominciato tardi ma non si è mai interrotto. E’ un amore fortissimo, e una passione che e’ diventata quasi un secondo lavoro, e mi occupa buona parte del tempo libero. La cosa che più mi affascina e’ la magia che si crea quando prendi in mano uno strumento, nel mio caso la chitarra, cominci a strimpellare e da chissà dove vengono fuori delle melodie, dei suoni, delle dissonanze, insomma delle emozioni che quasi sempre poi diventano canzoni,. Mi succede spessissimo, e cosi nel corso degli anni è venuto fuori un repertorio molto nutrito, di canzoni che ho arrangiato con il contributo dei miei validi musicisti e che sono quelle che suoniamo dal vivo, con la mia band i Pivirama, sia in Sicilia che a Roma, o anche da sola, spesso, nei locali più piccoli, in una dimensione più intimista e soft. E soprattutto da quella magia sono nati due dischi, autoprodotti da me ( il secondo sta per uscire in America ) e un terzo è in cantiere. Il genere? Un post rock che affonda le radici nella psichedelia degli anni 70 ma che viene rielaborato con l’apporto di suoni elettronici su una robusta base elettrica, di impatto e distorta.. e che e’ reso particolare dall’intervento oltre che dei synth anche del violino.. insomma, molta sperimentazione, e molto rrrock.

Ultima cosa: Cosa deve fare un giovane per essere un buon giornalista?


Non c’e’ una regola fissa, o forse si.., essere obiettivi, disposti ad approfondire, senza fermarsi alle apparenze, senza fidarsi dei comunicati ufficiali e delle risposte costruite… cercare sempre la verità, ma oggi sembra sempre piu’ difficile… ho sentito una bella frase qualche giorno fa: “raccontare la verità non è diffamare ma è resistere…”

NB:Per maggiori informazioni musicali su Raffaella Daino

http://www.myspace.com/pivirama


20 commenti:

  1. Super professionista, anche nei miei fuorionda.
    Andrea

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  2. Anonimo8.10.08

    che gnocca!

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  3. Anonimo8.10.08

    mmmm che bedda femmina!

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  4. Anonimo8.10.08

    Grandeeeeeeee

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  5. Anonimo8.10.08

    Ciao Raffaella! Mi ha fatto piacere leggerti anche qui, ci becchiamo presto...

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  6. Anonimo8.10.08

    ottima giornalista e mi piaceva anche in conduzione

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  7. Anonimo9.10.08

    Una bella intervista davvero. La Daino è brava

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  8. Solo i siciliani possono capire di cosa parli, Raffaella! Nostalgia, malinconia, solitudine, ma anche forza, perseveranza, carattere.
    Per aspera ad astra!

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  9. Anonimo10.10.08

    la Daino è brava con B maiscola..bedda matre!

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  10. Anonimo10.10.08

    Italia, il paese dei cacchi! Bella la censura, no? SVEGLIATEVI!

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  11. Anonimo11.10.08

    la seguo da sempre

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  12. Anonimo12.10.08

    è una bella donna e una brava professionista

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  13. Anonimo13.10.08

    brava grande raffaaa

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  14. Anonimo13.10.08

    non mi piace.

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  15. Anonimo15.10.08

    Raffaella...come sarebbe bello rivederti in conduzione

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  16. Anonimo15.10.08

    Sii vero torna a condurre..sarebbe un sogno magari al posto di quella....

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  17. Anonimo19.10.08

    Mi permetto di segnalare alcune inesattezze: Inn non ha chiuso per la fusione di Stream e Tele+ ma perché è tecnicamente fallita. In vista della chiusura si cercò di far assorbire il personale giornalistico dalla nascente Sky, ma l'editore (Tom Mokridge), che per mesi aveva monitorato il canale decise di non assumere nessuno. La motivazione fu che i giornalisti facevano "soft news", dunque non erano adatti alla nascente SKYTG24. Il canale fu giudicato "non in linea". Tradotto: faceva pena. E faceva pena perché il direttore di Inn aveva progressivamente impoverito il canale rendendolo una barzelletta. Nonostante ciò nessuno pensò di ribellarsi e tutti continuarono a fare quel TG in quelle condizioni fino alla fine, fino alla chiusura. Fino a farsi licenziare tutti. Quindi si rivolsero ai sindacati che col fucile alla tempia costrinsero Emilio Carelli a fare i colloqui anche a loro. Per quieto vivere il direttore ne prese due, quelli che gli piacevano di più.
    Questa è la storia. Se poi si vuole riscriverla è un altro discorso.

    Alberto

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  18. Anonimo19.10.08

    ma ste balle dove le hai letto Alberto?

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  19. Anonimo20.10.08

    Alberto ma smettila

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  20. Anonimo22.10.08

    "'ste balle" sono scritte nella sentenza del tribunale di Roma nella causa di lavoro promossa e vinta dai giornalisti di Nuvolari contro Sitcom e agli atti della causa promossa dai giornalisti di INN ancora contro Sitcom (ancora in corso). Oltre che nelle lettere di licenziamento di Sitcom ai giornalisti di INN e Nuvolari e nelle relazioni sindacali precedenti la trattativa non andata a buon fine per l'assorbimento della redazione INN in quella di Stream News precedente la fusione Stream-Tele+.
    Basta andarle a leggere.

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